Squat, affondi e una camminata costante per restare in forma e riattivare la micro-circolazione di gambe e glutei La tanto temuta e odiata cellulite è un inestetismo democratico che può colpire chiunque, sia chi è in sovrappeso, sia chi è in forma. La cellulite, infatti, non è strettamente legata al peso, ma è causata dalla ritenzione idrica e da un cattivo funzionamento del micro-circolo. Questo disturbo colpisce soprattutto gambe e glutei e può essere classificata sotto diversi stadi a seconda della sua entità: la cellulite compatta, edematosa, molle o fibrosa. Per cercare di tenere sotto controllo questo disturbo e riattivare la circolazione, possiamo prendere alcuni semplici accorgimenti, partendo dalla nostra alimentazione: bere molta acqua, consumare cibi poco salati e preferire alimenti ricchi di fibre è il primo passo per favorire l’idratazione cellulare ed eliminare le tossine in eccesso.
Riattivare il micro-circolo: gli esercizi anti-cellulite
Per riattivare il micro-circolo, inoltre, è fondamentale fare attività fisica: alla corsa e ad attività anaerobiche con i pesi, che possono causare uno stress eccessivo e inutile al nostro corpo, sono da preferire attività come l’aquagym, una pedalata in bicicletta o una camminata a passo sostenuto, che riducono gli accumuli adiposi, rinforzano i muscoli e accelerano il metabolismo. Tra gli esercizi a corpo libero, squat e affondi sono perfetti per ridare compattezza a gambe e glutei e drenare i liquidi in profondità: esercizi completi, adatti a potenziare sia gli arti inferiori che il tronco, che, però, necessitano di particolare attenzione nella loro esecuzione per evitare di farsi male e causare problemi alle articolazioni. Per lo squat è importante seguire alcuni suggerimenti:- mantenere una distanza tra i talloni pari a quella delle spalle;
- non avvicinare le ginocchia durante la discesa;
- non ruotare le punte dei piedi verso l’interno;
- prestare una particolare cautela alla parte alta del nostro corpo mantenendo una postura corretta per evitare che una flessione eccessiva del tronco possa apportare traumi alla colonna vertebrale.
